Attenzione: ecco i segnali della malattia del vento che in pochi conoscono

La cosiddetta malattia del vento è un insieme di disturbi e condizioni che si manifestano in alcune persone in concomitanza di raffiche di vento intenso o in presenza di particolari correnti atmosferiche. Non si tratta di una singola patologia riconosciuta dalla medicina ufficiale, ma di un fenomeno le cui manifestazioni, spesso trascurate, possono incidere profondamente sulla qualità della vita, specialmente nei soggetti più sensibili. Questi disturbi sono stati osservati in aree geografiche caratterizzate da venti forti e ricorrenti, come chi vive vicino al mare, in prossimità di catene montuose o in zone collinari.

I principali segnali da riconoscere

Molte persone ignorano i segnali legati alla malattia del vento o li attribuiscono genericamente alla stagione, allo stress o ad altre cause esterne. Tuttavia, ci sono sintomi che ricorrono più frequentemente in presenza di alcuni venti:

  • Mal di testa improvvisi: spesso descritti come dolore pulsante, possono insorgere nelle ore in cui il vento aumenta di intensità.
  • Emicrania e insonnia: particolarmente frequenti durante l’arrivo dello Scirocco, vento caldo che può disturbare il sonno e aumentare l’ansia, specie nei bambini e negli anziani. In medicina si parla anche di “sindrome dello Scirocco” in riferimento a questi sintomi specifici.
  • Nervosismo e irritabilità: il cambiamento repentino delle condizioni climatiche, con l’aumento del vento, può rendere più instabili emotivamente, causando agitazione, difficoltà di concentrazione e affaticamento mentale.
  • Dolori articolari e reumatici: la reumatologia ha riscontrato che i venti umidi, come il Libeccio, possono intensificare dolori muscolari e articolari, mentre la Bora, che è secca e gelida, è associata a un aumento della frequenza di eventi cardiovascolari come infarti e ictus.
  • Calo della pressione arteriosa: in presenza di venti come il Libeccio e il Maestrale, non è raro accusare debolezza, spossatezza e, nei soggetti ipotesi, rischio di svenimenti.
  • Problemi respiratori: il vento può trasportare polveri, pollini, spore e agenti inquinanti, facilitando lo sviluppo di bronchiti, asma e crisi respiratorie, soprattutto nei soggetti predisposti e nei bambini piccoli.
  • Dermatiti e irritazioni delle mucose: alcuni venti secchi, come la Tramontana, sono noti per peggiorare la secchezza della pelle, favorendo l’insorgenza di arrossamenti, dermatiti e infiammazioni delle vie respiratorie.
  • Sbalzi d’umore e sensazione di depressione: è stato osservato che alcune correnti, specialmente quelle fredde e umide, possono accentuare la tendenza alla malinconia o peggiorare quadri di depressione già esistenti.

A questi sintomi si aggiunge talvolta un senso generale di disagio: stanchezza ingiustificata, difficoltà a riposare bene, vertigini e percezione di instabilità corporee.

I diversi tipi di vento e la loro influenza sulla salute

Non tutti i venti hanno la stessa influenza sul nostro organismo; le condizioni atmosferiche e la composizione dei venti giocano un ruolo fondamentale. È utile conoscere le caratteristiche dei principali venti che attraversano il nostro Paese per capire meglio quali segni monitorare e come ridurre i rischi.

Bora

La Bora è una corrente fredda e secca, tipica dell’area adriatica, capace di abbassare rapidamente le temperature e di aumentare il rischio cardiaco. Colpisce in particolare chi soffre di cuore, anziani e persone con patologie croniche. Col suo arrivo, si osserva anche un aumento dei dolori reumatici e degli episodi depressivi.

Scirocco

Vento caldo e carico di umidità proveniente dal Sahara, lo Scirocco è noto per causare insonnia, cefalea, irritabilità, stanchezza mentale e crisi di ansia. Aumenta anche il senso di oppressione nei soggetti con problemi alla tiroide e può peggiorare le performance cognitive.

Libeccio e Maestrale

Il Libeccio è invece un vento tipico delle regioni tirreniche, umido ma caldo, che provoca improvvisi cali di pressione arteriosa e debolezza muscolare. Il Maestrale, freddo e umido, può essere collegato a mal di testa, dolori articolari e improvviso senso di spossatezza.

Föhn

Tipico delle aree alpine, il Föhn è secco e caldo e può scatenare nervosismo, irritabilità, difficoltà di concentrazione e aggravare sintomi respiratori, facilitando la diffusione di polveri sottili e inquinanti nell’aria.

Perché il vento scatena questi sintomi?

Il vento modifica la pressione atmosferica, trasporta particelle allergeniche e inquinanti, altera la quantità di ossigeno nell’aria e contribuisce a una variazione termica brusca. Questi cambiamenti vengono percepiti dall’organismo prima ancora che la mente ne sia consapevole. Il sistema nervoso centrale, la circolazione e il sistema immunitario sono particolarmente sensibili a questi mutamenti e reagiscono in modo diverso da persona a persona.

Per molti soggetti predisposti, in presenza di vento forte aumenta l’attività del sistema nervoso simpatico, con il risultato di accentuare ansia, agitazione e sintomi neuropatici. Al contrario, altri venti possono indurre un calo pressorio e una riduzione della concentrazione di ossigeno, generando stanchezza e abbattimento.

Non vanno sottovalutate nemmeno le conseguenze fisiche meno appariscenti: il vento può favorire la diffusione di infezioni respiratorie, poiché trasporta agenti patogeni come virus, batteri, polveri e pollini. Chi soffre d’asma, bronchiti croniche o allergie stagionali è più esposto a crisi improvvise o infiammazioni persistenti.

Prevenzione e strategie pratiche

Per difendersi dai sintomi della malattia del vento è fondamentale attuare alcune strategie preventive, soprattutto quando i bollettini metereologici annunciano condizioni ventose persistenti.

  • Monitorare le condizioni atmosferiche e rimanere aggiornati sulle previsioni del vento per evitare di esporsi inutilmente nei giorni a rischio.
  • Proteggere le vie respiratorie utilizzando mascherine o foulard se si è soggetti a disturbi respiratori o allergie.
  • Evitare attività fisica intensa all’aperto durante le giornate ventose, prediligendo esercizi al chiuso.
  • Riposare adeguatamente, seguendo orari regolari di sonno, poiché insonnia e stanchezza sono frequenti con alcuni venti.
  • Prevedere un’alimentazione equilibrata ricca di micronutrienti per sostenere il sistema immunitario e ridurre il rischio di infezioni.
  • Tenere sotto controllo la pressione arteriosa ed effettuare controlli regolari se si hanno problemi cardiaci o si è soggetti a cali improvvisi.
  • Consultare il medico quando i sintomi diventano persistenti o particolarmente fastidiosi, in modo da individuare eventuali terapie specifiche o interventi mirati.

Saper riconoscere tempestivamente i segnali della malattia del vento e adottare queste semplici precauzioni consente non solo di ridurre il rischio di complicanze, ma di migliorare la propria capacità di adattamento ai cambiamenti climatici.

Per chi vive in zone particolarmente esposte, un approccio proattivo diventa uno strumento indispensabile per preservare salute e benessere, valorizzando la conoscenza scientifica sui rapporti tra condizioni climatiche e organismo umano.

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