Vai dal dermatologo? Ecco quali sono gli esami della pelle che può fare

Il controllo dermatologico rappresenta uno degli strumenti più efficaci per la prevenzione, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie della pelle. Ogni persona, nel corso della vita, può avere la necessità di consultare un dermatologo per valutare la salute cutanea o chiarire il significato di lesioni, cambiamenti o disturbi della pelle. Durante la visita, vengono adottate varie tecniche e strumenti diagnostici, alcuni dei quali sono specifici per situazioni particolari. Comprendere quali sono gli esami disponibili può aiutare il paziente a prepararsi al meglio e a capire l’importanza di ogni singolo passaggio del percorso diagnostico.

Le fasi della visita dermatologica e l’esame obiettivo

Il primo passo di una valutazione dermatologica è l’osservazione clinica accurata della pelle. Il medico raccoglie informazioni sulla storia familiare e personale dell’individuo, sulle patologie pregresse, sull’eventuale assunzione di farmaci e si informa su quando e come è comparso il problema cutaneo. In questa fase, il dermatologo valuta colore, consistenza, forma, dimensioni e distribuzione delle alterazioni cutanee ed effettua la palpazione delle aree interessate per analizzare la profondità e le caratteristiche delle lesioni.

Tra le condizioni valutate frequentemente vi sono:

  • Dermatiti (come quelle atopiche, da contatto, seborroiche)
  • Infezioni cutanee (virali, batteriche, micotiche o da parassiti come la scabbia)
  • Acne
  • Psoriasi
  • Lesioni pigmentate (nei, lentiggini, macchie solari)

L’esame obiettivo può coinvolgere anche un controllo di unghie e cuoio capelluto, poiché alcune alterazioni possono avere ripercussioni o manifestazioni in queste sedi.

Principali esami diagnostici eseguibili in dermatologia

A integrazione della valutazione clinica, il dermatologo può decidere di eseguire alcuni esami specifici e approfondimenti diagnostici utili per confermare un sospetto clinico o identificare la natura di una patologia.

Dermatoscopia o epiluminescenza

Questa tecnica consiste nell’osservazione delle strutture cutanee in modo ingrandito, attraverso l’uso di uno specifico strumento ottico chiamato dermatoscopio, che permette di visualizzare i dettagli di lesioni pigmentate e non, sovente utilizzato per la valutazione dei nei e la prevenzione del melanoma. La dermatoscopia rappresenta il gold standard per lo studio delle lesioni pigmentate e per stabilire l’opportunità o meno di una biopsia o asportazione della lesione sospetta.

Biopsia cutanea

Quando la semplice osservazione non è sufficiente, il dermatologo può eseguire una biopsia cutanea. Si tratta di un prelievo di un piccolo frammento di pelle, effettuato in anestesia locale, da inviare per analisi istopatologica. Questo esame risulta fondamentale nei casi di lesioni cutanee sospette o nel sospetto di patologie infiammatorie o tumorali che richiedono una conferma microscopica.

Tampone cutaneo

Il tampone cutaneo consiste nel passaggio di una garza sterile sulla superficie della pelle per raccogliere campioni da lesioni potenzialmente infette. Tale campione sarà inviato in laboratorio per la ricerca di batteri, funghi o virus responsabili dell’infezione.

Raschiamento cutaneo

Per diagnosticare specifiche infezioni, in particolare di origine fungina o parassitaria (come la scabbia), il dermatologo può eseguire un raschiamento cutaneo con una lametta per prelevare piccole quantità di materiale. Questo viene poi analizzato al microscopio o posto in coltura per individuare l’agente responsabile. In caso di herpes simplex o herpes zoster, si usa il test di Tzanck per analizzare il contenuto delle vescicole.

Lampada di Wood

Questo esame si basa sull’impiego di una lampada che emette raggi ultravioletti: la lampada di Wood permette di individuare infezioni (batteriche o fungine) e alcune anomalie della pigmentazione osservando la fluorescenza della pelle sotto la luce UV.

Test allergologici

In caso di sospetta dermatite allergica, il dermatologo può prescrivere test specifici, come il patch test (test epicutaneo), che permette di identificare sostanze verso le quali il paziente è sensibilizzato, attraverso l’applicazione di allergeni sulla pelle e il controllo della reazione dopo 48-72 ore.

Esami del sangue e test di laboratorio

In presenza di patologie dermatologiche sistemiche o in caso di reazioni cutanee di dubbia origine, il dermatologo può richiedere esami ematologici per valutare la presenza di marker infiammatori, anticorpi specifici, infezioni o disfunzioni interne che possono riflettersi sulla pelle.

Nel caso di malattie autoimmuni che coinvolgono la pelle (ad esempio pemfigo, lupus eritematoso sistemico, dermatomiosite), il ricorso a test sierologici e immunofluorescenza (diretta o indiretta) consente di individuare gli anticorpi coinvolti e di definire la diagnosi con maggiore precisione.

Approcci integrati e importanza della prevenzione

La diagnosi dermatologica si avvale sempre più spesso della sinergia tra esami clinici, indagini strumentali e di laboratorio, permettendo la gestione efficace delle più svariate patologie cutanee, dalle malattie infiammatorie croniche ai tumori della pelle, dalle complicanze infettive alle semplici reazioni allergiche. La tempestività della diagnosi e la precisione degli esami sono dunque fondamentali sia per la cura sia per la prevenzione delle complicanze a lungo termine.

Un elemento centrale è la prevenzione dei tumori cutanei. In questo contesto, la valutazione periodica dei nei tramite dermatoscopia e monitoraggio fotografico digitale consente di identificare precocemente lesioni sospette e ridurre il rischio di melanoma e altre forme di cancro della pelle.

Quando rivolgersi al dermatologo

  • Comparsa di macchie, nei o noduli nuovi o che cambiano aspetto
  • Lesioni persistenti, ulcerate o sanguinanti
  • Prurito intenso, arrossamenti inspiegabili, desquamazione severa
  • Comparsa di vescicole, bolle o pustole
  • Difficoltà nella gestione di acne o psoriasi, oppure peggioramento improvviso
  • Perdita o alterazione delle unghie, capelli o peli corporei

In presenza di uno o più di questi segnali, una visita dermatologica con esami mirati rappresenta la scelta più sicura e appropriata per un inquadramento tempestivo, guidando le decisioni terapeutiche e riducendo i rischi di diagnosi tardive.

In sintesi, il dermatologo dispone di un ampio ventaglio di strumenti diagnostici che, integrati tra loro e personalizzati secondo le esigenze del paziente, consentono oggi una diagnosi precisa e tempestiva delle patologie cutanee, contribuendo in modo decisivo al benessere complessivo della persona.

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