La notizia che una banca venga commissariata può generare forti preoccupazioni tra i clienti, soprattutto per la sorte dei risparmi depositati. Comprendere cosa implica realmente il commissariamento, quali sono i rischi per i depositi bancari e quali sono le tutele previste dalla normativa italiana, è fondamentale per affrontare queste situazioni consapevolmente.
Cosa significa il commissariamento di una banca?
Il commissariamento rappresenta una procedura straordinaria posta in essere dalla Banca d’Italia o da altre autorità di vigilanza quando un istituto bancario mostra gravi irregolarità nella gestione, perdita di capitale o rischi sistemici che possono comprometterne la stabilità finanziaria. L’obiettivo principale è proteggere i depositanti, garantire la continuità operativa e cercare di risanare la banca prima che una crisi si traduca in conseguenze più gravi per il mercato finanziario e per i clienti.
I commissari nominati assumono i poteri gestionali e decisionali del consiglio di amministrazione, provvedendo a verificare conti, bilanci e flussi finanziari. Solitamente, il primo passo consiste nella valutazione dello stato patrimoniale e nella ricerca di soluzioni: dalla ristrutturazione interna, alla fusione con altri istituti, fino alla liquidazione coatta amministrativa se non si rilevano alternative efficaci.
La sorte dei tuoi soldi: quali rischi reali?
Quando una banca viene commissariata, la preoccupazione principale per i clienti riguarda la sicurezza dei propri depositi. È importante chiarire che, in base all’articolo 1834 del Codice Civile, i soldi depositati sui conti correnti non sono di proprietà diretta del depositante, bensì entrano a far parte del patrimonio della banca. Tecnicamente, il deposito bancario viene classificato come “irregolare”, dove la banca assume l’obbligo di restituzione degli importi nei tempi e modi concordati con il cliente.
Per tutelare i risparmiatori nel caso in cui una banca fallisca o venga posta in liquidazione, interviene il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD). Questo fondo garantisce il rimborso fino a 100.000 euro per ciascun depositante e per ciascuna banca in cui si detiene uno o più conti, coprendo la totalità dei conti intestati alla stessa persona presso lo stesso istituto. È bene sottolineare che la garanzia vale per singolo depositante e non per singolo conto corrente.
- Depositi inferiori a 100.000 euro sono completamente garantiti dal FITD.
- Per cifre superiori, la parte eccedente potrebbe essere persa in caso di fallimento senza soluzioni di salvataggio, come acquisizioni o fusioni con altri istituti.
- Gli strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, fondi) non sono coperti dal FITD, ma rimangono di proprietà del titolare e vengono generalmente restituiti o trasferiti presso altre banche in caso di liquidazione.
Va aggiunto che la normativa europea ha introdotto il cosiddetto Bail-in, un meccanismo che prevede, in caso di insolvenza dell’istituto, il coinvolgimento di azionisti, obbligazionisti subordinati e, solo in ultima istanza, dei depositanti per la parte eccedente i 100.000 euro. Gli investitori in strumenti di capitale e alcune tipologie di obbligazioni potrebbero quindi essere chiamati a sopportare perdite, mentre il piccolo risparmiatore è in gran parte tutelato.
Effetti sul sistema bancario e sulle abitudini dei risparmiatori
Il sistema bancario italiano risulta, secondo le più recenti analisi, solido e ben preparato rispetto alle nuove incertezze economiche e geopolitiche previste per il 2025 e il 2026. Il primo trimestre ha registrato ottimi risultati in termini di profittabilità degli istituti, con particolare rilievo per i principali gruppi identificati dalla Banca d’Italia come di rilevanza sistemica nazionale: UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, BPER Banca, Mediobanca, ICCREA e Banca Nazionale del Lavoro dovranno rispettare specifici requisiti patrimoniali per garantire la sicurezza dei depositi ed evitare rischi sistemici.
Nonostante ciò, nuove sfide economiche all’orizzonte, quali il calo dei tassi, rischi derivanti dai rapporti commerciali internazionali e tensioni nel processo di fusioni e acquisizioni, potrebbero creare criticità. Se si deteriorano i parametri di solidità, è possibile assistere a un aumento dei commissariamenti, specie tra gli istituti più esposti a rischi creditizi e a una gestione poco trasparente.
Per i risparmiatori è dunque importante monitorare costantemente la solidità della propria banca, privilegiare istituti di grandi dimensioni o riconosciuti come sistemici e diversificare le proprie posizioni. Conservare liquidità su diversi conti, evitare concentrazione di somme troppo elevate presso un singolo istituto e ricorrere a strumenti di investimento tutelati, sono scelte prudenziali che aumentano il grado di protezione del patrimonio personale.
Cosa fare se la tua banca è stata commissariata
Nell’eventualità che la propria banca subisca un commissariamento, il cliente dovrebbe innanzitutto mantenere la calma: le prime misure adottate dai commissari puntano a stabilizzare la situazione e a garantire la continuità dei servizi. È fondamentale, però, essere preparati a intervenire tempestivamente per tutelare i propri diritti qualora emergessero irregolarità o venissero disattesi contratti e accordi.
Le azioni da intraprendere
- Verificare il proprio saldo e la tipologia dei depositi detenuti.
- Assicurarsi che le somme depositate non superino la soglia garantita di 100.000 euro per ciascun istituto.
- Mantenere una copia aggiornata dei contratti, degli estratti conto e di ogni comunicazione ufficiale ricevuta dalla banca.
- In caso di sottrazione di denaro tramite transazioni non autorizzate, presentare subito un reclamo dettagliato alla banca, allegando denuncia alle autorità competenti e tutte le prove della frode.
- Qualora la banca non risponda adeguatamente entro 30 giorni, rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), organo imparziale a disposizione dei clienti e delle banche per risolvere controversie.
- Per comportamenti particolarmente scorretti, si può presentare un esposto alla Banca d’Italia, anche tramite la piattaforma online.
Oltre a queste procedure, è opportuno ricordare che le banche sono vincolate dall’obbligo di rimborso delle somme sottratte tramite transazioni fraudolente, salvo casi di grave negligenza. L’intervento dell’ABF e della Banca d’Italia rappresenta una tutela aggiuntiva e gratuita per il risparmiatore.
Infine, la comprensione delle regole che disciplinano il Fondo interbancario di tutela dei depositi permette a tutti di gestire con maggiore tranquillità e trasparenza il proprio risparmio bancario, sapendo quali sono i limiti del sistema di garanzie e come comportarsi in ogni eventualità.
In conclusione, il commissariamento di una banca può rappresentare un segnale di difficoltà per l’istituto, ma non comporta automaticamente la perdita dei soldi dei clienti se si conoscono i meccanismi di tutela predisposti dalla legge e dalle autorità di vigilanza. Mantenere informazione, prontezza e un approccio razionale sono le strategie migliori per affrontare scenari di crisi bancaria senza rischiare inutilmente il proprio patrimonio.